Le basi del trading – parte 1

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Il trading, le cui basi sono essenziali da comprendere, può essere paragonato ad un immenso oceano di liquidità da cui si può trarre profitto. Tuttavia, come ogni oceano, anche il trading conserva degli abissi e dei pericoli; dunque, per un trader con mezzi modesti, è importante non esagerare con la dimensione della “rete” che si getta in questo vasto mare finanziario perché non si sa mai in cosa si potrebbe incappare.

Apprendere le basi del trading è infatti fondamentale per comprendere che noi siamo piccoli partecipanti a qualcosa di molto più grande di noi, dove gli “squali” del mercato dettano le regole.

Sta a noi, quindi, destreggiarci in modo intelligente, scegliendo attentamente le acque in cui navigare e gettando la nostra rete nel momento più opportuno, basandoci su una buona comprensione delle basi del trading. Questo ci permetterà di portare a casa un buon “pescato” finanziario e restare illesi nei turbolenti mari del mercato.

Sicuramente avrai sentito ormai decine di volte dell’importanza della gestione del capitale. Ci sono alcuni concetti come Size, Leva e Margine che un trader deve approfondire all’inizio e in tal modo sarà certo che navigherà su solide basi senza incappare in sorprese.

Sapere ciò che facciamo in realtà dai nostri pc quando siamo sui grafici e premiamo dei pulsanti è fondamentale poiché stiamo scambiando contratti. Che siano di acquisto o di vendita è bene aver presente che noi stiamo continuamente stringendo accordi con qualcuno.

Termini e definizioni

Un cospicuo insieme di contratti viene definito lotto. Il lotto può avere varie dimensioni, 1 contratto, 1.000 contratti, 10.000 contratti e via di seguito. La dimensione dei lotti varia a seconda del mercato e dello strumento che stiamo considerando ad esempio un lotto del futures S&P 500 comprende un solo contratto mentre un lotto della coppia EUR/USD nel mercato valutario vale 100.000 unità della valuta scambiata.

E’ chiaro che scambiare strumenti di queste dimensioni è al di fuori della portata del retail medio, basti pensare che persino acquistare un lotto del micro S&P richiederebbe ad oggi circa 20 mila euro, figurarsi se volessimo acquistarne di più.

In questo ci viene in aiuto la leva finanziaria, una possibilità offerta dai brokers, che amplifica il nostro potere di scambio moltiplicandolo a seconda dell’entità della leva offerta. Dal 2018 la “grandezza” della leva per molti brokers è stata fissata a 1:30, ciò comporta che per acquistare o vendere un valore di 30.000€ ci saranno necessari circa 1.000€.

In altre parole il broker ti dà la possibilità di aprire un’operazione come se tu avessi 30 volte l’importo che possiedi realmente, permettendoti di guadagnare di più di quanto faresti se tu operassi senza leva; al tempo stesso naturalmente anche le potenziali perdite saranno maggiori.

Come fa il broker a proteggersi da questa evenienza?

Semplice, richiedendo una “garanzia”, che consiste in un importo, ovviamente ridotto rispetto al capitale che prendi in prestito, da lasciare sul conto in caso le cose vadano diversamente da quanto previsto.

Prima di fare un esempio pratico dovremmo fare chiarezza sul significato di pip e di point

Incontreremo questi e altri termini nella nostra operatività per cui è bene aver chiari i concetti, che spiegheremo via via negli articoli che seguiranno.

In tutte le coppie di valute il pip corrisponde alla quarta cifra decimale, eccezion fatta per le coppie che comprendono lo yen; in questo caso il pip è la seconda cifra decimale.

Il point invece viene fatto coincidere con la quinta cifra decimale e costituisce la più piccola variazione di prezzo in un pair.

Prendiamo ora in considerazione il pair EUR/USD. Come accennato poc’anzi il broker richiederà che tu metta da parte un ammontare di denaro messo a garanzia in caso di eventuali perdite improvvise. Questo capitale a garanzia viene chiamato margine e varia a seconda del broker.

Supponiamo di entrare long con un lotto sulla coppia sopracitato al prezzo 1.2 utilizzando una leva 1:100 e il broker in questione richieda un margine del 2%:

stiamo di fatto acquistando 100.000€ utilizzandone 1000 e il broker bloccherà sul conto 200€ come margine.

Se il prezzo EUR/USD dovesse salire a 1.2001, quindi di un pip, saremo in profitto di 10€ poiché 100.000*0.0001 = 10. Viceversa perderemmo 10€ se dovesse scendere a 1.1999.

Prossimamente vedremo anche come fare questo calcolo nel caso degli indici, dove intervengono anche altri fattori.

Fino ad allora, buon trading

Per approfondire Investetica consiglia la visione del seguente webinar ad accesso libero.

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